Un aspetto caratteristico del movimento pittorico aborigeno è il forte contributo femminile, di cui proponiamo una selezione. Solo all’inizio, per breve tempo, le donne sono state in secondo piano a causa della tradizione che assegnava ai maschi i segreti della conoscenza religiosa. Ma già a partire dagli anni Ottanta la loro presenza si è fatta sempre più rilevante, e sembra che il loro contributo sia destinato a crescere ancora.
In Italia e a Milano la Galleria Isarte è un punto di riferimento del settore.
La mostra I colori del deserto (fino al 24 maggio) presenta un’accurata selezione di circa venti dipinti di qualità, provenienti dal deserto australiano, eseguiti da quattordici artisti indigeni (di cui nove donne e cinque uomini) appartenenti a diverse comunità.
Oggi la pittura è divenuta anche un motivo di orgoglio per la gente aborigena: è una produzione nella quale è molto importante saper scegliere, perché spazia dall’artigianato turistico di poco prezzo ai capolavori da centinaia di migliaia di dollari contesi dai musei e dai collezionisti e non solo, è considerata la maggiore espressione dell’arte australiana moderna, ma da molti è ritenuta uno dei più interessanti movimenti pittorici della seconda metà del Novecento, da collocare con pieno diritto accanto alle migliori esperienze artistiche occidentali.