Canestro di frutta, opera prima del Caravaggio, datata 1596 e oggi conservata alla Pinacoteca Ambrosiana, è il simbolo della genialità dell’artista che per la prima volta, in modo rivoluzionario, mette sotto i riflettori un banale cesto di frutta, quella ‘fiscella’ che di solito compariva in qualche angolo di scena . Il cesto passa così da semplice oggetto a soggetto, da anonima comparsa ad attore protagonista. Caravaggio pone un’estrema cura nel delinearne l’intreccio, intreccio ripreso in questo gioiello che ne rievoca la fedele riproduzione della realtà.
Canestra di frutta
Michelangelo Merisi da Caravaggio
1594-1597 ca.
Olio su tela
Pinacoteca Ambrosiana, Milano
Il semplice cesto di vimini è rappresentato come se si trovasse in alto rispetto allo sguardo di un ipotetico spettatore. Il tutto ovviamente ha un significato simbolico: la frutta e le foglie sono dipinte nel modo più verosimile possibile, se la mela è bacata, va dipinta bacata; se le foglie sono secche, vanno dipinte accartocciate. Il tutto può essere quindi ricondotto alla brevità della giovinezza e dell’esistenza umana.