La ninfa che disse no a Bacco
La leggenda racconta che Ametista era una ninfa dei boschi; Bacco, il dio del vino, si era invaghito di lei, ma la fanciulla, per sfuggire allo sgradito corteggiamento, si rivolse a Diana, che la trasformò in un limpido cristallo.
A Bacco evidentemente non piacque il rifiuto e vi rovesciò addosso la sua coppa colma di vino, conferendogli così un delicato colore violetto, insieme al potere di proteggere dagli inebrianti effetti della bevanda.
Così i Greci hanno ritenuto che l’ametista fosse un eccellente rimedio contro gli effetti dell’alcool e i Romani hanno continuato su questa strada.
Dovunque provenga il suo colore non c’è dubbio però che l’ametista sia una pietra al di là delle mode e del tempo.
I giacimenti principali di questo minerale si trovano in Brasile, Uruguay, Bolivia, India, Russia, Messico, USA e Madagascar e anche in Italia sono state trovate piccole formazioni, ma fino alla scoperta dei grandi giacimenti brasiliani nel XIX secolo, l’ametista era stata davvero molto rara.