“Beh, poco importa – si disse – in fondo sono una tartaruga, non una lepre; il mio viaggio è lungo e io vado pian piano, come si confà a una vera tartaruga!!” Il bosco era silenzioso e ovattato ma aveva smesso di nevicare e il cielo era scuro ma limpido come in una notte d’inverno dopo una giornata di sole.
Certo che era proprio una meraviglia! Lei che aveva passato mesi sottoterra si stupiva ora di tutto quello che vedeva intorno a sé. Là davanti intravedeva la cima di una montagna con delle lucine brillanti come un grande presepe. Voleva andare a vedere e così si incamminò, ma la salita era faticosa.
All’improvviso le si parò davanti una grande sagoma scura. “Chi va là?” disse timidamente la tartaruga.
“Chi sei tu?” tuonò un vocione dalla sagoma. “Io sono la tartaruga Gina e voglio andare in cima alla montagna”. “Io sono l’orso della montagna, perché vuoi andare lassù?”